Un modello rigenerativo che ha l’obiettivo di valorizzare e diffondere l’agricoltura biologica intesa non solo come pratica agronomica, ma anche come progetto culturale di un modello sostenibile per la gestione delle risorse e come scelta utile e consapevole alla sicurezza e alla sovranità alimentare.
CUSTODI DI NATURA E BIODIVERSITÀ
I risicoltori del biodistretto custodiscono alcune tra le varietà di riso più antiche d’Italia e utilizzano una tecnica particolare: la pacciamatura verde.
Ciò consiste nella rotazione sulla metà dell’azienda, seminando su terreno inerbito senza l’uso di sostanze chimiche di sintesi e, contestualmente, la presenza di filari di siepi, piante autoctone e piante da frutto.
Grazie a questa tecnica vi è un ripopolamento di microrganismi, organismi acquatici (rane, raganelle e altri anfibi), piccoli mammiferi (lepri, porcospini), pesci, uccelli (inclusi uccelli migratori).
Gli animali e le piante delle risarie dipendono per la sopravvivenza gli uni dagli altri: sono parte di una catena alimentare.
Un ruolo di primo piano è riservato all’impegno per la tutela del territorio di Baraggia, con le sue peculiarità uniche, come l’Isoetes Malinverniana. Una pianta in via d’estinzione, con una grandissima importanza dal punto di vista biologico essendo l’unica felce endemica italiana presente ormai solo in Baraggia, spesso nei pressi delle risaie bio.
L’isoetes è un indicatore ecologico, ovvero un organismo vivente particolarmente sensibile all’inquinamento ambientale.
La tutela dell’ecosistema risaia, assicura ai contadini quantità e qualità di cibo migliori e garantisce la conservazione della straordinaria varietà di vita presente sulla terra.
Varietà disponibili :