La BIODIVERSITA’ è da sempre MIGRANTE
Il massimo esempio storico di innovazione sostenibile basata sulla biodiversità è lo scambio di agro-biodiversità tra i continenti avviato con l'epoca delle grandi scoperte geografiche: tra il ‘500 e il ‘700 le varietà vegetali più adattabili hanno raggiunto tutti i continenti per rivoluzionare gli orti e le diete di tutti. Fagioli, zucche, mais, patate, pomodoro sono specie introdotte in Europa dalle Americhe solo da 5 secoli e alcune di queste hanno impiegato molte generazioni ad adattarsi al territorio e altro tempo ancora per essere comprese e valorizzate in cucina, quindi per entrare nella cultura nazionale, come è stato per il pomodoro, o in quelle regionali, come i vari legumi.
A margine di queste specie orticole note, ce ne sono molte altre minori già pienamente acclimatate, selezionate e integrate nella biodiversità dei nostri orti, che stanno emergendo come alimento innovativo solo negli ultimi decenni.
...recuperare colture esotiche già naturalizzate nel nostro territorio
ci ricorda che le comunità agricole sono da sempre aperte a nuove biodiversità...
...e al contempo ci proietta verso nuove soluzioni e nuove ricette...
L’impegno che molti agricoltori biologici dedicano al recupero delle biodiversità non è poco e può portare a delusioni, ma a volte viene premiato da belle sorprese: cioè dalle proprietà nuove e attrattive di varietà o specie emergenti, che offrono sapori e qualità nutrizionali nuovi e soprattutto sono più resilienti agli stress ambientali e adattabili a nuove condizioni colturali.
Ecco dunque una carrellata delle principali colture sviluppate:
(clicca sul prodotto per aprire la scheda)
- BATATA
- CENTENARIA
- YACON
- AVOCADO