Lunedì 31 ottobre, come programmato, siamo stati ospitati dal dr. Renzo Rabacchi presso il Centro Italiano Studio Nidi Artificiali. Questa occasione, nata dalle riflessioni fatte presso alcune aziende di soci (e non), si è rivelata una positiva e molto interessante esperienza grazie alla semplicità e professionalità attraverso cui ci è stato illustrato il funzionamento e la logica con la quale devono essere utilizzati i nidi artificiali (maggiori informazioni su www.cisniar.it).
Innanzitutto occorre precisare lo scopo con il quale abbiamo organizzato la visita: il lavoro progressivo fatto negli ultimi 60 anni in agricoltura di abbattimento delle siepi e delle “rive” costituite da alberi a medio ed alto fusto, oltre all'esponenziale aumento nell'utilizzo di prodotti chimici (interrati o dispersi nell'aria), ha comportato la scomparsa di uno degli anelli della catena alimentare che nell'ecosistema agricolo garantiva un equilibrio tra le diverse forme viventi, compresi molti fitofagi animali (parassiti come insetti e roditori). Parliamo spesso della necessità di avere o ricostituire il patrimonio “arboreo” che sia utile al ripopolamento di volatili (predatori di insetti e roditori) ma non sempre abbiamo successo in questo. La risposta (che solo alcuni di noi avevano intuito) a questa questione l'abbiamo trovata da Renzo Rabacchi che, con scienza e passione, studia la fauna volatile ed i suoi comportamenti; oltre a molte cose che ci ha raccontato e che testimoniano la sua capacità di unire passione per la natura e per la divulgazione delle conoscenze acquisite.
La distruzione delle siepi e la rimozione forzata, nei parchi e boschetti, degli alberi “cavi” (alberi che si erano “ammalati”) le cui cavità garantivano la disponibilità di spazi utili alla costituzione dei nidi, ha causato un conseguente impoverimento degli spazi utili alla nidificazione e conseguente presenza dei volatili.
Come possiamo intervenire allora senza “forzare” la natura, ma aiutandola a riappropriarsi degli spazi?
Si collocano nidi artificiali, che il centro distribuisce, aventi caratteristiche tali da essere realmente efficaci. Ne elenchiamo alcune:
- costruiti in cemento (in modo tale che si conservino a lungo nel tempo),
- che richiedono scarsa manutenzione (solo la pulizia con svuotamento inverno-autunnale e una contestuale leggera spruzzatura di piretro per eliminare eventuali parassiti),
- garantiscono una buona difesa dai predatori,
- che vanno collocati come nel disegno e ad un'altezza di 3-4 metri,
- orientati con il foro mai a nord,
- ad una distanza minima di 30m (meglio se 40/50m) per evitare conflitti tra diverse famiglie di volatili è comunque preferibile installarli a distanze molto superiori e poi eventualmente intensificare la densità),
- in ambiente ecotonale (cioè in zona di passaggio/transizione/ di confine tra un'area di un tipo ed un'area diversa, ad esempio tra un boschetto ed un appezzamento di terreno coltivato),
- installandoli anche su un palo isolato.
Tali nidi sono popolati in percentuali differenti a seconda di diversi fattori come la presenza di individui della specie ed il gradimento per il luogo prescelto, anche se vengono popolati nidi in zone che sembrerebbero disabitate da volatili.
Le specie che maggiormente sono utili come insettivore appartengono alle cince, ma molte altre sono efficaci in questo senso ed i nidi non sono troppo selettivi in questo senso.
Altra importante considerazione va fatta sui rapaci, i quali nidificano su strutture artificiali di diversa costituzione (e questo è un fattore di variabilità legato alla diversificazione geografica) e la loro reintroduzione o comunque favorire la loro presenza nel territorio sarebbe importante ai fini del riequilibrio delle presenza di piccoli roditori (un piccolo barbagianni, ad esempio, porta a termine una covata cacciando 7/8 kg di piccoli roditori). Renzo ci ha quindi dato la disponibilità all'invio di materiale informativo sui nidi per questi volatili.
La visita seguita all'incontro ci ha permesso di “visualizzare” alcune specie di volatili e dialogare con Renzo per verificare l'applicabilità delle tecniche presentate.
Il dialogo, continuato anche durante la pausa pranzo, ci ha permesso di conoscerci ancor meglio reciprocamente, stabilendo una chiara unità d'intenti nel promuovere la diffusione dell'esperienza e la collaborazione conseguente.
Certi di rivedere chi ci ha guidato in questa giornata, tanto ai presenti, quanto a tutti i produttori, proponiamo un acquisto di gruppo di questi nidi (che costano tra i 20 ed i 25€ a seconda del modello) sia ora che nel futuro, soprattutto per avere un rapporto continuo con il centro e poter condividere informazioni di “gruppo” che sono maggiormente utili nel caso in cui vi siano problematiche da affrontare.
Chi fosse interessato all'acquisto di nidi è pregato di darne notizia entro il 26 novembre. Verrà acquistato il modello che abbiamo visto al centro, utili per le cince ed altri insettivori e che potete vedere appeso in prossimità dello sportello delle bolle allo stand di Padova.