Da qualche anno la nostra cooperativa ha cominciato a commercializzare avocado proveniente dal sud Italia, prodotto di ottima qualità disponibile da Ottobre ad Aprile. Una valida alternativa al prodotto spagnolo e peruviano che continuiamo a proporre.
Storia dell’avocado in sud Italia
Originario di Centro e Sud-America, si diffonde rapidamente in aree tropicali. La coltivazione dell’avocado in Europa è iniziata in Spagna con alcuni esemplari di avocado introdotti nel porto di Siviglia alla fine del ‘700 dalle Canarie (Orto Botanico di Tenerife).
Nel corso dell’800 si diffonde nelle regioni più calde dell’impero borbonico: Sud della Spagna, Sicilia e infine in Calabria. La piana di Messina è un centro di diffusione per molte colture esotiche/sub-tropicali, come anticamente avvenne con gli agrumi (dall’oriente), e poi con i prodotti delle Americhe: pomodoro, peperone-peperoncino, e più tardi con l’avocado. In quanto fruttale perenne la sua domesticazione e adattamento è stata molto più lenta rispetto alle orticole annuali (che infatti crescono anche in zone temperate e continentali durante la stagione estiva).
All’inizio dell’900 molti possidenti terrieri dalla Sicilia si spostano verso la Calabria che offre molte piane alluvionali con maggiore disponibilità idrica. Nascono non solo coltivazioni ma anche vivai pionieristici che operano selezione di avocado oggi molto richieste perché molto più efficienti e resistenti di quelle americane (Florida e California) e israeliane, le più diffuse al mondo.
I produttori
I nostri principali fornitori sono i produttori e amici storici del Biologico: Agrinova BIO di Acireale, Sinubio e la Cooperativa Frutti del Sole di Rosarno, Calabria.
Le loro coltivazioni biologiche si inseriscono tra gli agrumeti, in appezzamenti medio-piccoli che limitano i problemi fito-sanitari che invece colpiscono le coltivazioni estensive mono-varietà (modello spagnolo). La problematica principale è, come per gli agrumi, il consumo idrico estivo, per questo vengono utilizzati sistemi di irrigazione di precisione e si piantano cultivar locali resistenti allo stress idrico, oltre che al gelo e al caldo estremo. L’avocado si inserisce di solito in coltivazioni di agrumi biologici in appezzamenti relativamente piccoli.
La piana di Lamezia Terme, in particolare, ha terreni leggermente acidi, fertili e ben irrigati, grazie a fiumi, fiumare e canalizzazioni, e con scarsa piovosità (circondata dai monti delle Serre, dove si concentrano le precipitazioni quasi tutto l’anno). E’ qui che opera La Cooperativa I Frutti del Sole, importante attore di SOS Rosarno, la rete associativa e produttiva che sostiene l’integrazione dei migranti e il riscatto dei territori da mafie e caporalato tramite un’agricoltura sostenibile.
Quale avocado?
Hass è la varietà più conosciuta perché la migliore per il trasporto in container, valida anche per la qualità, ma con un prodotto maturato in pianta si possono apprezzare molte sfumature di questo frutto… esotico nostrano. Da settembre-ottobre c'è la Bacon, a buccia scura e liscia, di grossa pezzatura, coltivata come impollinatore, seguita dalla Fuerte, simile ma più piccola e chiara. Poi arriva da gennaio la varietà Hass, che ha un’ampia finestra di produzione e raccolta verde, si conserva molto bene. Le più tardive sono le Orotawa e Reed, che possono maturare da febbraio a giugno!
Una grande opportunità più sostenibile e più gustosa!
Perché:
- le produzioni di Avocado Biologiche locali sono attente alla sostenibilità, al paesaggio e al consumo idrico
- viene valorizzata la biodiversità dell’avocado consumando altre varietà non-Hass, come le precoci Bacon e Fuerte e le tardive Orotawa e Reed
- migliora la qualità del prodotto, maturato in pianta, raccolto da esperti al giusto grado di maturazione, rapporto GRASSO-FIBRA e a disposizione del consumatore nell’arco di 4-5 giorni
- si allunga la stagionalità del prodotto italiano invece di consumare prodotti di importazione raccolti molto verdi e maturati in container.