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La lottizzazione di via Germania: un altro schiaffo al paese di Camin.
Nella seduta della Commissione Urbanistica Comunale del Comune di Padova del 18/4 è stato proposto dal Consorzio Zona Industriale di Padova la lottizzazione dell’area compresa TRA VIA GERMANIA e VIA GRAMOGNE , VINCOLATA A VERDE ATTREZZATO (l'attuale destinazione dell'area è stata confermata nel Piano di Assetto del Terriitorio approvato dal Consiglio comunale il 7 aprile 2009), un’area di circa 6 ettari COMPLETAMENTE VERDE che fa gola agli “ INTERESSI DEL CEMENTO” . Secondo le notizie giornalistiche, si tratta di un uso industriale di aree vecchie della ZIP, ma non è così:
Quest’area a nord di Padovaland, non è una area “vecchia” , ma una area “antica”, si tratta infatti di un bell’esempio di campagna veneta , ultimo sopravvissuto all’avanzare dei capannoni in questa parte della città. Non è affatto un’area abbandonata, come si è accennato in commissione, ma è ben coltivato dai pochi residenti, con la presenza di alberi secolari, fossati, siepi, orti curati, che con il complesso di Padovaland costituisce un polmone verde unico a due passi dal centro. La proposta di “staccare” un’area di questo tipo, e con la perequazione depositarla vicino al casello di Padova- Bologna non ha alcun senso , in quanto l’area vicino al casello è (tra l’altro) sotto i tralicci dell’alta tensione, e quindi assolutamente inutilizzabile come “verde attrezzato”. Non ha senso neanche secondo le ragioni portate dai proponenti, in quanto in cambio della perdita netta di circa 6 ettari di verde , inseguendo il miraggio di alcuni posti di lavoro, Camin si ritroverà con l’ennesima fila di capannoni vuoti, mentre a poca distanza vengono svenduti fior fiore di capannoni industriali (per trovarli, basta fare un giretto su internet) . Un altro schiaffo al nostro paese, che ha pagato un caro prezzo allo sviluppo della città, inseguendo un progresso poco rispettoso delle sue origini, e delle persone. Se è vero come è stato detto durante la seduta della commissione che all’epoca la zona industriale è stata ideata da politici lungimiranti, (ma questa non è l’opinione comune nel paese di Camin, ve lo possiamo assicurare) tocca alla classe politica di adesso ripensare ed attuare nuovi modelli di sviluppo, che non comportino lo spreco e il consumo delle poche risorse che abbiamo, prima di tutto il suolo fertile, e trovare il modo di far coincidere le esigenze di chi la terra la vive e la lavora, dei cittadini che grazie a questo instancabile lavoro possono ancora godere di un paesaggio raro e prezioso, e le istanze dello sviluppo industriale, che sicuramente non ha più bisogno dei grandi spazi urbanizzati richiesti negli anni 60. Peccato che mentre da una parte L’Amministrazione con una mano si appresti a promuovere il “Parco Agricolo Sovracomunale” con l’altra mano scarichi camion di cemento e asfalto in una delle poche aree verdi rimaste .
In Commissione si è fatto cenno ad un eventuale “risarcimento” a favore degli abitanti di Camin.
E’ vero, Camin ha bisogno di un risarcimento, ma questo è “a priori”. Dopo tanti anni di devastazioni ambientali e sociali, di trascuratezza e tristezze, Camin ha bisogno solo di una cosa:
di essere lasciata in pace.
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