Ed eccoli i primi frutti del progetto
“Ecotipi – libertà dei semi”, la zucca Cappello da Prete, coltivata
dall’azienda “Biancospino” di Franco Zecchinato ad Albignasego. Proponiamo l’ottima presentazione della ditta sementiera Arcoiris, nostra partner in questo progetto.
“I semi di zucca cappello da prete Reggiana sono stati conservati dall'Istituto di Istruzione Superiore "A. Zanelli" di Reggio Emilia, sezione tecnica agraria, che ha effettuato per molti anni cicli di riproduzione applicando, nel contempo, una selezione conservativa per mantenerli in purezza e una volta stabilizzato la popolazione ha iscritto la Santa Vittoria al Registro Senza Valore Intrinseco, cosiddetto registro della biodiversità, con la collaborazione di Arcoiris.
Questa zucca è un'antica cultivar del territorio reggiano. Veniva conservata per mesi, anche fino alla primavera, ed era utilizzata per la produzione di tortelli e di gnocchi di zucca. Ha le caratteristiche ideali per la preparazione di questi piatti tipici per la polpa soda (poco acquosa) e poco fibrosa, per la dolcezza e per l'assenza di aromi particolari.
Non si hanno notizie precise sulla sua origine storica, però presenta somiglianze con una delle più note zucche tradizionali d’Italia, la Marina di Chioggia, che a sua volta ha un colore verde scuro, la superficie costoluta e molto verrucosa. Questi tipi di zucche compaiono già in dipinti tra ‘500 e ‘600, ma non è mai presente in modo evidente la forma a turbante (o cappello). Il nome cappello da prete, usato anche a Parma e a Mantova, deriva dalla forma della zucca a due falde, quella superiore più larga e l’inferiore più ristretta, che nella fantasia popolare ricordava il cappello del parroco fino agli anni ‘50. Varietà rustica, si adatta bene anche ai terreni tenaci, presenta una vegetazione vigorosa e molto espansa. La pianta ha buona resistenza alle avversità.”