E’ il vino giovane per antonomasia, prodotto dal nostro storico produttore vitivinicolo, l’azienda agricola Strumendo, che insiste nella zona di Lison Pramaggiore, nel Veneto Orientale, terreni argillosi da cui si ottengono grandi vini!
Ulteriore elemento di pregevolezza è il processo di vinificazione, senza solfiti aggiunti, indice di qualità dell’uva.
Ecco l'approfondimento sui solfiti nel vino dal sito di Strumendo:
Solfiti nel vino, Regolamenti e Biologico
Fra i vari elementi costitutivi dell’uva c’è ne sono alcuni che servono a regolare la fase della fermentazione e poi della sua conservazione.Fin dall’antichità, per prolungare la conservazione del vino e consentirne la sua distribuzione anche a grandi distanze si usavano tecniche diverse; come addizionarlo con resine, spezie o erbe le quali però sfalsavano il gusto originario del vino. In tempi recenti (ultimi 200 anni) è stato scoperto che durante la fermentazione si sviluppano naturalmente dei solfiti, (max 10 mg lt) i quali hanno la funzione di proteggere la fermentazione stessa da attacchi batterici e poi una volta incorporati nel vino ne aiutano la sua conservazione. Una volta scoperto questo processo il passo successivo è stato quello di aumentare (aggiungendoli) la quantità di solfiti nel mosto.
Questo ha fatto si che è stato possibile ottenere dei vini conservabili anche partendo da uve di scarsa qualità. I solfiti in quantità elevata sono però dannosi per la salute, perciò il legislatore ha fissato un limite massimo alla loro quantità nel vino: 160 mg/lt sui vini rossi 210 mg/lt sui bianchi. Nel vino in commercio normalmente non si arriva a questi limiti, ma comunque, quasi in tutti, ben sopra i 100mg/lt anzi, nei vini di bassa gradazione alcolica e in confezione economica, la quantità di solfiti arriva quasi al massimo consentito.
Anche nel vino da agricoltura biologica è permesso aggiungere i solfiti, per i motivi sopra esposti, anche se il regolamento europeo del biologico ha giustamente diminuito la quantità massima ammessa a 100 e 150 mg/lt rispettivamente. Questi limiti sono in realtà ancora troppo alti; ma ciò è dovuto alle resistenze di tedeschi e francesi a fissare limiti più bassi. Nei nostri vini bio la quantità di solfiti mediamente è di 40-50 mg/lt nei rossi e 80 mg/lt nei bianchi.
C’è da aggiungere che attualmente, pur con tutta la tecnologia a disposizione, il vino senza solfiti aggiunti non lo si può produrre con tutte le varietà di uve, in ogni caso non su tutto il volume di una certa varietà, perché bisogna selezionare la qualità migliore, e in qualche annata è comunque impossibile.
UN VINO SENZA SOLFITI AGGIUNTI E’ PERCIO’ IL MASSIMO DI NATURALEZZA E SALUBRITA’ CHE SI PUO AVERE.