2014 davvero problematico per la produzione olearia italiana, pubblichiamo dal sito di slow food l'analisi di Alessia Pautasso, un invito a consumare oli di provenienza certa.
Una bottiglia su tre “bevuta” dalla mosca olearia: questa l’immagine che meglio rappresenta il panorama dell’olio italiano. Un momento molto difficile, con un calo della produzione del 37% rispetto al 2013, che raggiunge punte del 45% in Umbria e Toscana. In numeri, parliamo di 300mila tonnellate di olio contro le 464mila del 2013 (dati Istat). Tra le cause principali, un clima instabile, troppo caldo nel periodo di fioritura e umido in estate, aggravato dalle ultime grandinate. Il risultato è amaro: un intero settore agricolo è in ginocchio, l’olio scarseggia e i consumatori devono fare i conti con prezzi più alti e potenziali truffe.
Stando alle stime di Coldiretti, le importazioni raggiungeranno i massimi storici: 700mila tonnellate contro le 481mila del 2013. In altre parole, due bottiglie su tre riempite in Italia contengono olio di oliva straniero.
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