È stato recentemente pubblicato il nuovo regolamento UE 392/2013 che modifica il reg. CE 889/08 per quanto riguarda il sistema di controllo per la produzione biologica allo scopo di apportare importanti miglioramenti a carico del sistema di controllo per la produzione biologica. Per fare ciò la Commissione ha introdotto diverse prescrizioni valide per gli operatori ma, soprattutto, per le Autorità pubbliche di vigilanza e gli Organismi di controllo.
La ragione della nascita di questo regolamento va cercata nell’attività di ispezione della Corte dei conti europea conclusasi con esito non positivo.
Tra le carenze riscontrate si nota l’insufficiente attività di vigilanza da parte delle Autorità pubbliche incaricate e delle Autorità di vigilanza degli Stati membri, nonché degli Organismi di controllo.
Si evidenziano, in particolare, carenze a carico della capacità degli Stati membri di gestire la rintracciabilità dei prodotti biologici sia all’interno dei singoli Stati, sia e ancor di più, tra i diversi Stati membri, e si denuncia una scarsa capacità di gestione delle importazioni dai paesi extra Ue.
Ma ciò che colpisce è la denuncia dello scarso uso e circolazione delle informazioni, soprattutto in caso d’irregolarità e infrazioni, individuata dalla Corte dei conti come causa importante della minor efficienza del sistema di controllo.
La Commissione, dunque, ha reagito non solo rispondendo alla Corte dei Conti, riconoscendo le raccomandazioni da questa fatte, ma anche mettendo mano al regolamento 889/08 per migliorarlo aumentandone l’efficacia. E l’ha fatto introducendo obblighi per le Autorità pubbliche e gli Organismi di controllo per una più efficace azione rispettivamente di vigilanza e di controllo, oltre che di gestione delle informazioni raccolte.
Gli elementi principali individuati dalla Commissione, e che devono essere migliorati, sono due: la raccolta delle informazioni delle aziende, con la creazione di un fascicolo di controllo, e lo scambio di queste informazioni tra Organismi di controllo, tra questi e le Autorità pubbliche di vigilanza e tra i medesimi soggetti dei diversi Stati membri.
Ma cosa cambia per le aziende? Affinché sia possibile obbligare le Autorità pubbliche e gli Organismi di controllo allo scambio d’informazioni relative alle aziende certificate, è necessario prevedere l’obbligo per le aziende di acconsentire a questo trattamento. Conseguentemente, la prima modifica al reg. CE 889/08 riguarda proprio l’articolo 63 che tratta gli impegni che l’operatore deve sottoscrivere all’atto del suo ingresso nel sistema di controllo con l’aggiunta di nuovi cinque obblighi a carico delle aziende, tutti, seppur declinati in forme diverse, relativi al fatto che l’operatore deve accettare lo scambio di informazioni che lo riguardano direttamente e indirettamente inserendo il nuovo paragrafo all'art. 63: “[l'operatore deve] accettare di informare quanto prima le competenti autorità di controllo o le autorità/organismi di controllo di qualsiasi irregolarità o infrazione riguardante la qualificazione biologica del loro prodotto o dei prodotti biologici ricevuti da altri operatori o appaltatori”.
Quest’obbligo, in particolare, entra pesantemente nella quotidianità delle aziende poiché riguarda ogni irregolarità e infrazione a carico di prodotti propri o ricevuti; dunque, la gestione di tutti i reclami e di tutte le non conformità interne deve prevedere la tempestiva comunicazione al proprio Organismo di controllo. Quest’obbligo non è mai stato presente nella normativa del biologico.
Per gli operatori, in teoria, dovrebbe essere già così. Anche senza necessità di un obbligo normativo, infatti, è auspicabile che gli Organismi di controllo abbiano già previsto, nei loro contratti di servizio, tale obbligo, così come la liberatoria per lo scambio delle informazioni. Le aziende che non fossero già impegnate in tal senso attraverso i contratti sottoscritti con i rispettivi Organismi di controllo, devono prendere coscienza che quest’obbligo, che come tutto il dettato normativo sarà applicato dal 1° gennaio 2014, non potrà essere ignorato.
Comunque sia, reale novità o meno per le aziende, quello che è certo è che, in generale, la Commissione con questo regolamento dà un “giro di vite” importante al sistema di controllo. Costringe le Autorità pubbliche e gli Organismi di controllo a fare più controlli e con strumenti più efficaci; impone più vigilanza da parte dell’Autorità pubblica sull’operato degli Organismi di controllo; impone agli Organismi di controllo di scambiarsi le informazioni e di collaborare maggiormente tra loro e con l’Autorità pubblica; di adottare un Piano di campionamento minimo, per il 5% degli operatori controllati; di sviluppare sempre di più l’analisi del rischio e di fare verifiche più efficaci, utilizzando personale ispettivo competente e con una formazione aggiornata.
Tutto questo, avrà un effetto sulle aziende che, si auspica, sarà positivo, poiché se aiuterà a colpire di più gli operatori disonesti, andrà nella direzione di premiare quelli virtuosi che potranno così operare con qualche concorrente sleale in meno. E ancora, potrà avere un effetto positivo sulla percezione di fiducia che sia gli operatori, sia i consumatori finali, devono mantenere sul sistema di controllo europeo. (tratto e modificato dalla newsletter di bioqualita.eu)
nota interna: fin dall'avvio del nostro piano di controlli interno del 2009 (ed anche prima), come El Tamiso, abbiamo sempre mantenuto ampia trasparenza nella gestione delle problematiche relative ai prodotti certificati bio ma che avevano problemi di residui od altro. In questo senso il nostro organismo di controllo è sempre stato prontamente avvisato e l'eventuale ripresa dei rapporti con i fornitori (sia soci che non soci) è sempre stata avallata dall'organismo di controllo del fornitore stesso in modo tale da vere l'incrocio dei controlli.
Ci siamo resi conto rapidamente che in tale situazione (trasparenza nella diffusione dei risultati dei controlli) c'erano ben poche aziende in Italia, infatti sembra che molti siano spiazzati dal nuovo regolamento che non fa altro che rendere obbligatoria la comunicazione tra imprese ed enti e tra enti ed enti. Ci sembra che finalmente sia stato chiarito qualcosa che per noi era già chiaro.
Come sempre qualcuno avrà qualche problema in più finchè non troverà il modo di aggirare anche questa nuova regola. E tutti noi, ovviamente, speriamo che impieghi molto tempo a farlo....