Il kale, il cavolo riccio delle nostre nonne e cavolo nero sono ormai pronti nei campi dei soci della Cooperativa.
In Puglia e Campania si mangia da millenni, noi ce ne siamo infatuati da poco. È il kale, altrimenti noto come cavolo riccio. A portarlo alla nostra attenzione sono state come al solito le celebrity americane, assistite da personal trainer specializzati nella classica scoperta dell’acqua calda (almeno a tavola). Peccato che loro, rispetto alle nostre nonne che lo usano da sempre, abbiano saputo vendere il kale al pubblico molto meglio di noi.
Il kale è un ortaggio che cresce durante i mesi invernali e viene in soccorso del nostro corpo nel cambio di stagione. Le vitamine A, B6, C e K rafforzano il sistema immunitario e cardiocircolatorio. Insomma, il kale è un vero supercibo. Ma attenzione a non confonderlo con il cavolo nero, tipico delle zuppe toscane, la ormai famosa Ribollita. La foglia del kale è crespata, esiste sia rosso che verde. Il cavolo nero ha una foglia con le bolle.
Molti non sanno che bisogna attendere i primi freddi per avere il massimo del gusto e della qualità, per il semplice motivo che anche queste piante per prepararsi al freddo aumentano la densità dei loro liquidi fogliari. E lo fanno semplicemente spostando zuccheri dalle radici alle foglie, da qui il gusto più gradevole.
Usi in cucina del cavolo riccio
Al momento dell’acquisto, assicuratevi che le foglie siano intere e carnose, con una nervatura ben pronunciata, da eliminare prima di procedere alla cottura: basta inciderla ai lati. Potete usare il kale per moltissime ricette. Ad esempio, delle croccanti chips al forno, preparate spezzettando le foglie in piccole parti; conditele con un filo d’olio e cuocetele in forno a 190 °C. Potete utilizzare il kale per creare dei contorni salutari, ma anche per farcire torte rustiche e frittate. Potete mangiare le foglie crude, spezzettate anche in insalata, con l’aggiunta di noci e uva passa. Infine, si può usare per estratti e frullati: in questo modo assimilerai i principali nutrienti senza perderli in cottura. in ogni caso assicuratevi sempre che sia stato coltivato secondo i principi dell'agricoltura biologica!