Approfittando dello storico fluviale, a bordo del battello Sant'Agostino e con la guida di Florio Fumani dell’associazione Navigare con noi, si è coperta la distanza da Padova/Porte Contarine a Battaglia Terme per poi raggiungere l'azienda agricola socia El Tamiso Ca' Girotto di David Bozza a Pernumia. Ecco il diario della giornata:
Attraversata in bici una Padova ancora silenziosa, in questa splendida giornata estiva, ci siamo imbarcati alle “Porte Contarine”. Già appena partiti, eravamo una quarantina di persone, ci siamo accorti che il mondo visto dall’acqua è del tutto diverso. L’amico Florio Fumani, discendente di un’antica famiglia di barcari padovani, ci ha illustrato con grande dovizia di particolari tutto ciò che incontravamo navigando; emozione vera nel passare al Portello, poi al Bastione San Massimo, l’ex-gasometro, il Ponte “dei Graissi”, l’inceneritore (pur con emozioni di altro genere….), l’attraversamento della Conca di Voltabarozzo, dove ci siamo alzati di ben 3 metri per sbucare nel grande bacino delle Chiuse. Poi la lunga tirata del Canale Scaricatore fino al Ponte del Bassanello, compresa una sosta tecnica per non intralciare i vogatori della Canottieri (Rari Nantes ?). Belli i saluti della tantissima gente che corre sull’argine. Poi finalmente si infila il Canale di Battaglia, meraviglia della tecnica (costruito in pochissimi a cavallo del 1200 dai padovani, 15 km lineari che si innalzano fino a 7 metri sul livello di campagna, a Battaglia Terme) E così tra aironi cinerini, cormorani, aneddoti storico culturali, ed emozionanti passaggi “a filo” sotto gli antichi ponti, siamo arrivati all'approdo di Battaglia dove, riprese ed inforcate le biciclette, abbiamo raggiunto l'azienda agricola Ca' Girotto, su ciclabile, sempre seguendo vie d’acqua, di cui Pernumia è ricchissima.
David Bozza, gestore dell’azienda, ma anche socio e consigliere della Cooperativa El Tamiso, ha illustrato le vicende “rurali” della loro famiglia e le motivazioni per cui da tanti anni si fa orgogliosamente agricoltura biologica, a partire dal papà Luciano e lo zio Bruno, ancora attivi.
Non ha nascosto anche i problemi e le difficoltà a trovare adeguata valorizzazione del loro impegno, in particolare in questi tempi di espansione della Grande Distribuzione Organizzata nel biologico, adottando logiche e rapporti commerciali estranei alla nostra cultura, e certo poco interessata ai temi della responsabilità sociale, della fertilità, della biodiversità, della stagionalità e qualità del cibo, che per noi soci della El Tamiso sono irrinunciabili.
Ottimo pranzo bio vegetariano a cura delle “nostre” cuoche dell’Osteria di Fuori Porta, a cui ha fatto onore anche il trio di marinai del battello. E non senza le poesie contadine di Ignazio Canesso, il nostro amico e socio “contastorie”.
Poi una rapida visita a campi ordinati e ricchi di radicchi, cavoli e broccoli (le patate, le cipolle, il mais “Maranello”, ecc. ecc. sono già in magazzino) ed al grande parco macchine agricole, dove eccelle la genialità e la creatività di Luciano.
E via di corsa a ritroso sulla via del ritorno, che le porte della conca di Voltabarozzo hanno orari da rispettare, ma anche qui non ci siamo fatti mancare uno spassoso monologo sui “10 comandamenti” del nostro Severino/il contadino (Bozzolan), durante la navigazione.
Dopo un emozionante e difficile passaggio controcorrente sotto il ponte della Paltana, salutato da un applauso liberatorio, siamo però scesi al Bassanello.
Salutando e ringraziando l’equipaggio, ci siamo tutti riproposti altri appuntamenti, alla scoperta delle numerose vie d’acqua che caratterizzano e si dipartono dalla nostra Città.