L'inverno sta procedendo anche quest'anno in maniera anomala: temperature finora praticamente ancora autunnali, pioggie frequenti e lunghi periodi passati senza vedere il sole deprimono gli animi e i terreni. Di solito in questo periodo pensiamo alla semina delle patate e dei piselli, quest'anno lo faremo in ritardo. Nei campi stiamo raccogliendo i radicchi tardivi tipo Chioggia (David Bozza e Simone Bozza ), il radicchio tipo Treviso (Simone Bozza e Leonilde Libralato), i porri (Traverso Matteo e Severino Bozzolan), il cavolo nero (l'ha finito Franco Zecchinato è in raccolta David Bozza), i topinambur e i daikon (Severino Bozzolan), i cappucci (Mario Moretto), i cavoli di bruxelles (Antonio Damo) e via discorrendo. In questo periodo stiamo ragionando su come distribuire le produzioni tra i diversi soci in modo tale da suddividere il rischio legato al potenziale insuccesso (per motivi climatici o per motivi di mercato) di una coltivazione o di un'area produttiva. Questo lavoro è fondamentale per evitare sovraproduzioni in certi periodi e mancanza di prodotto in altri e per fare in modo che il lavoro di ognuno sia giustamente valorizzato, oltre che evitare sprechi. Nel frattempo stiamo anche seguendo con notevole interesse il corso di biodinamica organizzato in cooperativa. Sarà sicuramente utile a tutti, per vari motivi. Sia perchè conosciamo meglio un metodo a noi molto vicino, sia perchè così possiamo confrontare i nostri sistemi con delle persone che già lo mettono in pratica e con il quale gestiscono la propria azienda. Abbiamo visitato, nella scorsa settimana, il centro sperimentale di Pò di Tramontana che, pur non impegnando grandi risorse nel bio, ci permette di capire meglio alcuni aspetti tecnici legati alle nostre coltivazioni ed anche alcuni motivi per cui il convenzionale è così.........